Intelligenza artificiale e Ai Act, una sfida normativa tra progresso e sicurezza: a cura di Maria Chiara Cesarani e Paolo Peretti
L’intelligenza artificiale (IA) continua a espandere le sue applicazioni, dalla medicina all’industria automobilistica, dall’educazione all’agricoltura. In Europa, tuttavia, si è intensificata la necessità di una regolamentazione adeguata che ha portato all’introduzione dell’AI Act. Questo regolamento europeo promuove un uso etico e sicuro dell’IA con norme che riguardano i diritti fondamentali, la trasparenza e la non discriminazione.
Uno dei settori in cui l’IA sta mostrando un impatto significativo è quello aerospaziale, dove le aziende stanno investendo in tecnologie innovative per migliorare l’efficienza, la sicurezza e l’innovazione. I brevetti legati alla manutenzione predittiva e al controllo delle operazioni di volo sono solo alcuni esempi di come l’IA stia rivoluzionando l’industria.
Nonostante i vantaggi, l’introduzione dell’AI Act comporta alcuni rischi, tra cui il potenziale rallentamento degli investimenti in innovazione a causa dell’incremento dei costi per adeguarsi alla nuova normativa. Tuttavia, come è avvenuto già per il GDPR, è possibile immaginare che altri Paesi introducano legislazioni similari a tutela dei diritti fondamentali dell’individuo. Il regolamento entrerà definitivamente in vigore nell’agosto 2026, dando alle aziende il tempo necessario per prepararsi e allinearsi alle nuove disposizioni.
Sul tema, vi invitiamo a leggere un interessante approfondimento a cura di Maria Chiara Cesarani e Paolo Peretti, rispettivamente Legal Advisor e Patent Specialist di Studio Torta, pubblicato su Norme & Tributi Plus Diritto de Il Sole 24 Ore e su Agenda Digitale.