Maxisequestro al porto di La Spezia – La condanna penale del Tribunale

Maxisequestro al porto di La Spezia di migliaia di confezioni di cioccolatini recanti il marchio contraffatto CHOCO CRISPO. Una sentenza della Sezione Penale del Tribunale della Spezia del 5.2.2021 conferma la sussistenza del reato, stante il carattere “contraffatto” del marchio posto sulle confezioni. Su richiesta della Polizia giudiziaria, Studio Torta ha predisposto la perizia tecnica per conto della società Crispo S.r.l., assistita in giudizio dall’Avv. Marcello Ronfani

 

Il caso in esame, concluso in primo grado con la decisione n. 124 pronunciata dal Tribunale della Spezia, Sezione Penale, vedeva contrapposte la società Crispo S.r.l. e la società polacca XYZ. In particolare, quest’ultima veniva imputata del reato previsto e punito dall’articolo 474 c.p., che vieta l’introduzione e il commercio nello Stato di prodotti con segni falsi, suscettibili di ledere la fede pubblica e ingenerare confusione nel consumatore.

Nel corso del 2019 il personale delle Dogane ha sottoposto a controllo due container provenienti dalla Polonia e diretti in Libia, individuando migliaia di confezioni di cioccolatini e praline recanti il segno CHOCO CRISPO, riproducenti quindi il rinomato marchio CRISPO dell’omonima società, eccellenza italiana nel settore confettiero e dolciario.

A questo punto la Polizia giudiziaria coinvolgeva Studio Torta, che provvedeva a redigere la valutazione tecnica riguardante la contraffazione del marchio CRISPO, a seguito della quale procedeva al sequestro probatorio di oltre 3.500 confezioni di cioccolato contenute nei due container. La società polacca XYZ presentava istanza di dissequestro, che veniva rigettata.

In conseguenza dei rilievi eseguiti dal consulente incaricato dal Pubblico Ministero, delle deduzioni di Studio Torta e delle memorie dell’Avv. Marcello Ronfani, difensore della società CRISPO S.r.l., il G.I.P. del Tribunale della Spezia emetteva ordinanza di sequestro preventivo dei prodotti dell’imputato.

Nel corso della prima udienza dibattimentale Crispo S.r.l. si costituiva parte civile, rappresentata e difesa dall’avv. Marcello Ronfani, mentre la società polacca XYZ chiedeva di procedersi con giudizio abbreviato, rito che veniva ammesso.

Il Giudice in primo grado, stante il carattere contraffatto del marchio CRISPO posto sulle confezioni di prodotti dolciari sequestrati dall’Agenzia delle Dogane, ha quindi riconosciuto la sussistenza sia dell’elemento oggettivo che soggettivo del reato di cui all’articolo 474 c.p., condannando l’imputato alla pena di mesi 8 di reclusione, al pagamento di una multa di Euro 2.400, al pagamento delle spese processuali, al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali da liquidarsi in separato giudizio in favore della parte civile Crispo S.r.l., al pagamento, sempre in favore della parte civile, di una provvisionale immediatamente esecutiva; il Giudice ha ordinato altresì la confisca e la distruzione dei prodotti sequestrati e ha disposto la pubblicazione per estratto della sentenza di condanna.

Prendendo spunto da questa importante operazione a tutela dei marchi e del made in Italy, si ricorda come il servizio di sorveglianza doganale costituisca uno strumento particolarmente efficace e non particolarmente oneroso per contrastare l’importazione di merci contraffatte nell’Unione europea, a supporto dell’attività delle Autorità doganali e delle forze dell’ordine.

Francesca Boggio

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