Su Italia Oggi: Agroalimentare, studi in campo contro l’Italian sounding

Italia Oggi ha dedicato un approfondimento al tema dell’Italian sounding, fenomeno globale che consiste nell’utilizzo di marchi, denominazioni, riferimenti geografici e immagini che evocano l’Italia e alcuni dei più celebri prodotti tipici del Bel Paese.

Sono oltre 600 i prodotti Italian Sounding rilevati dalle 7 Camere di Commercio Italiane all’Estero presenti in Australia, Brasile, Polonia e Russia. Il giro di affari della contraffazione agroalimentare si aggira su un valore di 500 milioni di euro, pari a 60 miliardi di euro annui di contraffazione, il cui 10% riguarda proprio l’imitazione di un prodotto di marca.

Italia Oggi ha intervistato alcuni professionisti che si occupano del settore, per capire quali sono le nuove sfide per l’Italia.

Tra questi, è stata intervistata la nostra partner Maria Cristina Baldini: «L’agroalimentare e il settore delle bevande alcoliche rappresentano settori chiave nell’economia del Paese, avendo dimostrato, anche nel periodo Covid, di avere un buon grado di resistenza e di essere comparti virtuosi e remunerativi. Per mantenere questo trend è però necessario che le aziende siano consapevoli delle nuove sfide e le affrontino con determinazione e preparazione», spiega Maria Cristina Baldini «Il Covid-19 ha cambiato le abitudini di acquisto e sensibilizzato ancora di più i consumatori sulla salute e sicurezza della catena alimentare: necessario, quindi, che le aziende forniscano sempre maggiori informazioni, chiare e complete, per rafforzare la fiducia del consumatore nel brand e il legame con lo stesso. Detta chiarezza si attua con etichette “parlanti” e con un buon grado di digitalizzazione che permette di adattarsi con rapidità ai cambiamenti, uniformarsi e rispettare le normative in continua evoluzione, evitare gli sprechi, soddisfare più velocemente le richieste dei consumatori. La proprietà intellettuale esplica un ruolo fondamentale per affrontare correttamente tutte queste sfide riguardando e riferendosi anche, ma non solo, ad aspetti relativi ai temi della biodiversità, del sapere tradizionale, dei cambiamenti climatici, del trasferimento di tecnologie ecocompatibili ai Paesi in via di sviluppo, dell’agrobiotecnologia e della sicurezza alimentare. I brevetti sono sicuramente lo strumento più adatto, al quale si aggiungono tutti gli altri strumenti e privative proprie di questo specifico settore.»

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